lunedì 23 settembre 2013

Palloncino amaro

Un bel palloncino grigio voli via da questa pagina, portando con sé queste amare considerazioni.
Il genitore che non voglio essere:
- per andare a trovare suo figlio aspetta di essere invitato;
- se viene invitato dice che sta bene a casa sua e che altrove si sente a disagio;
- non invita a casa sua suo figlio perché la sua casa non è abbastanza accogliente;
- non chiede mai a suo figlio se ha bisogno di qualcosa;
- non si domanda mai come fa suo figlio a stare solo tutto il giorno con due bambini piccoli, se ha bisogno di aiuto o di compagnia;
- non se la sente di stare coi nipotini.
Infine, e sintetizzando:
- ritiene di non essere fondamentale nella vita del figlio.
Questo è il genitore che ho, e che spero di non essere.
Spero di non usare le mie debolezze e le mie paure come uno scudo verso chi mi ama profondamente, e per cui sarò sempre fondamentale. Spero di non nascondermi dalle dimostrazioni di affetto per paura di mostrare le mie emozioni. Spero di non preferire la solitudine e la televisione alla compagnia di chi amo. Spero di non usare l'inesperienza come un alibi per non fare ciò che è necessario.

giovedì 19 settembre 2013

Torta di pere al cioccolato

Pere e cioccolato stanno talmente bene insieme che, nel cercare un'immagine da inserire nel post mi sono imbattuta in un numero imbarazzante di ricette di torte con questi due ingredienti. Dunque non so se la versione che pubblico qui sia di proprietà intellettuale altrui: se così è, il gesto non è intenzionale, me ne scuso già da ora e invito chiunque pensi di aver inventato questa ricetta a segnalarlo in modo che possa indicarlo esplicitamente e linkarlo.
Ciò detto, l'idea di questa ricetta nasce da cinque pere decana che mi guardavano da una settimana dal centrotavola, chiedendosi se avrebbero avuto un senso prima di finire nel secchio della spazzatura (e infatti ho potuto usarne solo tre). E, vabbè, dalla perenne sdrigna di produrre dolci. E...vabbè....dal richiamo del topping al cioccolato che "qualcuno" ha recapitato qui nell'ultima serata schifezzara insieme ad altre schifezze con cui condire i waffles.

Ingredienti:
10 cucchiai di zucchero
120 g di burro
1 pizzico di sale
3 uova
5 cucchiai di farina 00
3 cucchiai di fecola di patate
3 cucchiai di cacao amaro
1 bustina di lievito per dolci vanigliato
1/2 cucchiaino di cannella
3 pere

burro, pangrattato (per la tortiera)
cannella, zucchero di canna (per la finitura)

Preparazione:
Ho lavorato a pomata il burro morbido con lo zucchero e il sale, ho incorporato quindi le uova una ad una, e cominciato ad aggiungere le polveri (farina, fecola, lievito setacciati insieme) un cucchiaio alla volta, montando con frusta. Per ultimo ho aggiunto il cacao, setacciato con un colino a maglia fitta. Viene fuori un impasto molto cremoso, ben montato ma non liquido.
Ho imburrato bene una tortiera, l'ho spolverizzata con il pangrattato, e vi ho versato l'impasto. Ho sbucciato le pere, le ho fatte a pezzi di circa 1,5 cm x 1,5 cm (non troppo piccoli, insomma), e ho affondato questi ultimi nell'impasto. Ho spolverizzato generosamente la superficie della torta con dello zucchero di canna, e ultimato con un altro pizzico di cannella.
Ho cotto in forno ventilato, preriscaldato a 170°, per circa 35 minuti.
Ho servito la torta tiepida, decorata con un topping al cioccolato. La decorazione si può sostituire con un filo di cioccolato fondente sciolto a bagnomaria o nel microonde; una ulteriore variante "cioccolatosa" può prevedere delle gocce di cioccolato nell'impasto (io non le ho messe solo perché non le avevo, ma a sentimento ci starebbero proprio bene).

sabato 14 settembre 2013

Via, verso.

Via dalle blatte sul marciapiede.
Via dalle cacche di cane, sul marciapiede.
Via dall'asfalto e dagli alberi uno ogni chilometro (quando va bene).
Via dal "e ce t n mbòrt".
Via dal "ce m n futt a mme".
Via dai cassonetti.
Via dai marciapiedi sgarrupati.
Via dalle strade, sgarrupate.
Via dalla giungla di antenne della tv sui terrazzi dei palazzi.
Via dal mare di cristallo.

Via dal terrore.

Verso i coperchi delle case: i tetti con le tegole.
Verso gli alberi, e le strade piene di verde.
Verso le stagioni.
Verso il silenzio.
Verso lo smarrimento di quando al semaforo scatta il verde e non te ne accorgi immediatamente, e nessuno suona il claxon per avvertirti.
Verso i semafori rispettati.
Verso le biciclette.
Verso il parco.
Verso la nebbia, verso il freddo, verso la neve e l'auto ghiacciata, verso la pala.
Verso nuovi sapori, da scoprire.
Verso una nuova intimità.
Verso il sanzvèis.
Verso una solitudine che profuma di libertà.

venerdì 13 settembre 2013

Parmigiana bianca

Uno dei luoghi culto per la mia famiglia è la trattoria "Da Maometto", a Pulsano. Abbiamo festeggiato con una mangiatona lì quasi tutti i compleanni di mio padre, tutti gli anniversari di matrimonio dei miei, persino i miei 18 anni. Le polpette di Giampiero sono una delle mie "100 cose". Ho imparato a guardare le stelle seduta davanti all'ingresso, in Via Roma, in una delle molte calde e magiche sere d'estate di quando ero bambina, insieme al "vecchio", ho imparato a cucinare nella speranza di saper riprodurre il profumo e il colore del suo ragù.
Fra gli antipasti, una bella novità degli anni recenti, dopo la ristrutturazione e la conversione in posto figo, è la "parmigiana bianca". Delicata, insolita, indimenticabile, quando era buona. Eh, perché è un po' peggiorata, lo devo ammettere. Dunque ho cercato di rifarla a casa, in una versione un po' più sana con la melanzana cruda, in parte per alleggerirla, in parte perché avevo delle melanzane bianche troppo perfette per friggerle.
Ecco come ho fatto.

Ingredienti:
4 melanzane bianche
1 etto di prosciutto cotto affettato
150 g di maasdamer (meglio la scamorza)
150 g di grana grattugiato
500 ml di besciamella*
* 500 ml di latte
   50 g di burro
   50 g di farina (2 cucchiai)
   sale, pepe, noce moscata, 1 foglia di alloro

Preparazione:
Per prima cosa ho fatto la besciamella: metto in una casseruola il burro, quando si è sciolto ed è salita un po' di schiuma aggiungo la farina e mescolo bene con la frusta finché non si colora un pochino, spengo il fuoco e tolgo dal fornello; nel frattempo sto scaldando il latte. Incorporo, un po' alla volta, gradatamente, il latte a filo nel roux (il composto di burro e farina appena realizzato), mescolando sempre energicamente con la frusta (all'inizio sembra un pasticcio ma mescolando con decisione diventa liscio dopo pochissimo); condisco e rimetto sul fuoco, e faccio andare sempre mescolando finché non si addensa.
Ho tagliato le melanzane a fette non troppo sottili, per il lungo, ho grattugiato il formaggio olandese a grana molto grossa. Ho rivestito il fondo di una teglia da forno (ceramica o pirex) con un mestolo di besciamella; ho creato un primo strato di melanzane a fettine, condite con un po' di sale, grana e formaggio olandese, e fettine di prosciutto cotto, poi un secondo strato uguale al primo, e un terzo senza prosciutto a chiudere.
Ho coperto tutto con la besciamella rimasta, e cosparso con il grana rimasto.
Ho cotto in forno a 200° (statico, già caldo, acceso sopra e sotto) per una mezz'ora (fino a gratinatura), e lasciato riposare un'oretta prima di servire.
Oggi è ancora più buono, dunque direi che è un piatto da antipasto ottimo da fare in anticipo.