sabato 9 giugno 2012

Di dissennatori, incanti patronus e altre metafore


Scopro, crisi dopo crisi, le molte ragioni che mi hanno fatto appassionare alla storia di Harry Potter. Chi ha amato questo personaggio, le sue vicissitudini e l'ambiente in cui si svolgono comprende certamente come sia quasi ridicolo pensare che si tratti di pura fantasia e di letteratura, tanta è la partecipazione con cui ciascuno ha vissuto la saga.
Scopro, per esempio, che cosa mi sussurrano all'orecchio i Dissennatori quando ogni tanto riescono a baciarmi, e solo la strenua ricerca di un Patronus efficace da evocare riesce a scacciarli prima che annebbino definitivamente la mia coscienza e rovinino così, davvero, la mia vita, per sempre e non solo per quelle ore in cui il loro discorso vaga nella mia anima. Mi avvertono di fare attenzione ai momenti felici, perché dietro l'angolo è in agguato qualche terribile evento: non ricordi, piccola, tutte le volte che è successo? La tua esistenza è stata sempre costellata di episodi del genere. Non te li ricordi? Eccoli qui. Avevi solo tre anni e mezzo...E poi quanti? Otto? E poi nove? Dieci? Undici? Quattordici? Diciassette? Già. E poi, il meglio: venti. Ventuno. Ventiquattro, venticinque e VENTISEIIIII. Ah, già, dimenticavo: ventinove!!! Tutte le volte in cui prendi fiato qualcosa di inimmaginabilmente tragico accade. Dunque, se ora sei felice, serena, stabile: sta' in guardia! Sta' attenta! Chi ami potrebbe ammalarsi e lasciarti per sempre, un incidente portebbe portarti via il tuo amore, i tuoi piccoli sono troppo belli, bravi, perfetti perché tutto ciò duri. Non avrai mai una vita serena, tranquilla, non avrai. mai. PACE.
A questo punto dal fondo dell'anima prende forma una figura argentea, filiforme: il mio Patronus.


Non è un rapace, come pensavo. Non è un felino. Non viene dal passato, come quello di Harry, non arriva da mia madre. Arriva da me. Dal meglio di me, come quello di Hermione.
Deve per forza di cose essere una farfalla.
Leggera. Colorata. Spensierata. Innocua. Vive alla giornata. Non le importa la longevità, non se ne cura. Vola. L'esatto contrario del discorso dei Dissennatori. Dopotutto, per insegnare agli allievi ad evocare il patronus si fa esercizio col Molliccio, e il Patronus è ciò che sconfigge e smaschera il Molliccio.
Il mio primo Patronus efficace infatti nasce da un bozzolo. "Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla" (Lao Tze? Era scritto sulla mia maglietta preferita di mio fratello Eskimo). Tutto ciò che è potuto accadere nel bozzolo non conta.
Sulle ali del Patronus farfalla riesco a ricordare ciò che è successo negli intervalli fra gli eventi tragici, ricordare quanta, quanta vita bellissima è passata nelle maglie del tempo, quante persone meravigliose, quante piccole cose preziose, e quanto amore. Ha ragione Gramellini: NONOSTANTE. Nonostante. Nonostante. Nonostante. Nonostante, tutto.


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